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giovedì 8 settembre 2011

Finanziaria e governo, il circo continua..

Dalle dichiarazioni di Mr B circa la solidita' dell'economia italiana poche settimane fa, con ostentata sicurezza, al successivo crollo delle borse passando per ben quattro bozze di manovre finanziarie, in gran contraddizione tra loro, per poi arrivare ad un misero testo finale approvato oggi in consiglio dei ministri che prevede la salvaguardia dei diritti dei ricchi a discapito dei meno abbienti. La decisione di aumentare l'IVA colpira' principalmente le cosiddette fasce deboli e rallentera' i consumi, cosa non buona per un Paese che e' gia' a crescita zero. Si poteva chiedere molto di piu' a chi di piu' ha, ma non e' stato fatto. Si potevano fare riforme strutturali, per liberare energie ed iniziativa in un Paese che invece e' bloccato dai mille interessi particulari di questa o quella corporazione.

venerdì 15 luglio 2011

Sul Titanic italiano i passeggeri di prima classe si salvano

Sul Titanic questa volta i passeggeri di lusso si sono salvati tutti. Dico cio' parafrasando una dichiarazione del Ministro dell'Economia Giulio Tremonti circa la situazione economica italiana: "E' come sul Titanic, non si salvano nemmeno i passeggeri di prima classe". Ma a guardare anche rapidamente le cose e' chiaro che a loro e' andata benissimo. I nostri politici, la cosiddetta casta, a fronte dei sacrifici che ancora una volta sara' chiesto di fare ai cittadini italiani avrebbe dovuto avere la decenza di approvare due emendamenti: uno per chiedere che gli stipendi dei parlamentari, e dei consiglieri regionali, fossero da subito allineati alla media dei loro colleghi europei (oggi i nostri ricevono circa il doppio) e l'abolizione del cosiddetto vitalizio, ovvero la pensione di migliaia

mercoledì 6 luglio 2011

Via le Province, No della Camera a proposta dell'Italia dei Valori

Giulio Tremonti, Ministro dell'Economia
Ieri alla Camera Antonio Di Pietro con l'IDV ha presentato una proposta di legge per l'abolizione delle Province. Hanno votato contro tutti tranne il terzo polo. Anche il PD, l'astensione conta come voto contrario, e' mancato all'appello.
La Province italiane costano circa 16 miliardi di euro l'anno ai contribuenti, quasi l'1% del prodotto interno lordo. Secondo fonti della stessa Unione Province d'Italia (UPI), il 75% di quei sedici miliardi sono usati per spese correnti, ovvero per mantenerle in vita pagando affitti di immobili, personale, i soliti e immancabili, quanto insopportabili, privilegi della casta politica, e soltanto il restante 25% e' utilizzato per fornire servizi ai cittadini come la manutenzione strade e altro. Pensare che abolendo le Provincie si risparmierebbero di colpo quei 16 miliardi ogni anno e' irrealistico poiche' resterebbero comunque i costi del personale (che sarebbe dislocato presso altri enti) e i servizi, pochi, dovrebbero essere comunque svolti da altri (Comuni e Regioni) ma secondo le stime piu' caute si ricaverebbero risparmi per oltre 5 miliardi di euro l'anno. Vi sembra poco?