mercoledì 16 maggio 2012

Riforme, il tempo passa e i partiti prendono in giro gli italiani

Vi propongo qui un mio intervento sulla legge elettorale fatto gia' un paio d'anni fa in occasione di un convegno a Barcellona con Marco Travaglio ed Antonio Padellaro, del Fatto Quotidiano, organizzato da Augusto Casciani. 
Quello della riforma del voto e' un tema che ha occupato pagine e pagine dei giornali, centinaia di ore nei vari salotti televisi di (dis)informazione con una continua passarella di leader, vice leader e peones tutti sempre pronti a dire che l'attuale legge elettorale (definita dal suo stesso estensore una "porcata") andasse cambiata. E piu' recentemente il capo dello Stato e i presidenti delle camere anche loro pronti ad appellarsi
a che il parlamento vari una legge che dia nuovamente il potere di scelta dei parlamentari ai cittadini e non piu' alle segreterie dei partiti. Per di piu', un anno fa, un milione e duecentomila cittadini italiani sono accorsi a firmare in favore di un referendum che abolisse l'attuale legge elettorale. Da mesi si svolgono incontri tra i rappresentanti dei partiti che sostengono il governo Monti, PDL, PD e UDC, per raggiungere un accordo su un nuovo testo. L'ennesima presa in giro: 50% dei seggi eletti con liste bloccate (quindi di nuovo senza possibilita' che il cittadino possa scegliere l'eletto) e il rimanente 50% dei seggi eletti in collegi uninominali (i cui candidati saranno comunque scelti dalle segreterie dei partiti e non dalla base). E poi l'idea di porre sbarramenti elettorali sino al 10% per cercare di evitare che nuove forze politiche entrino in parlamento. Piccolo dettaglio: di questo passo, senza riforma del voto, taglio drastico del finanziamento ai partiti e riduzione dei parlamentari, riforme costituzionali con l'abolizione del bicameralismo perfetto, quelli che rischiano di non rientrare in parlamento a causa di eventuali sbarramenti elettorali saranno alcuni degli attuali partiti e non nuove forze che stanno emergendo nella societa'. Aggiungo che va cambiato il meccanismo di voto all'estero, il voto postale infatti e' soggetto a troppe possibilita' di brogli. Tutti lo sanno ma nessuno ne parla. Nel frattempo i tempi stringono ed il rischio di votare nuovamente con l'attuale legge elettorale e' reale. Una vergogna.
Davanti ad un mondo in cui le grandi istituzioni finanziarie decidono il futuro delle nazioni, serve una politica credibile, forte ed autorevole.
La verita' e' che e' tempo di mandarli a casa questi signori e mi auguro che su questi temi come sempre Italia dei Valori porti avanti una seria battaglia dentro e fuori il Parlamento.

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