lunedì 21 novembre 2011

I tentativi di normalizzazione

In meno di una settimana l'Italia e' passata da un governo guidato da quello che commentando un mio post su facebook un'amica ha giustamente definito "un ostacolo alla civilta'" ad un esecutivo con a capo
una persona che gode di ampio rispetto, Mario Monti. Un accademico prestato in un recente passato alla commissione europea dove si e' distinto tra l'altro per avere combattuto i monopoli, una persona sobria e discreta. Il governo formato dal Senatore Monti non annovera ex vallette, personaggi inquisiti. Una novita' per un'Italia abituata a ben altro, a ben peggio. Questo non vuol dire che ci debba essere sempre e solo consenso verso questi ministri. Come non sottolineare che un banchiere diventa ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture? E' questo necessariamente un fatto positivo?
Ci sono riforme che questo governo dovra' attuare perche' a chiederlo sono i mercati finanziari che oggi speculano sul nostro Paese con gravi rischi per l'economia italiana. Al contempo, attenzione al pensiero unico che ha accompagnato il consenso a questo cambio di governo, creato da quei media che Berlusconi avevano opposto ormai da tempo, tra cui le varie testate giornalistiche e televisive che fanno riferimento alla grande industria italiana, quella stessa grande industria che di Berlusconi e' stata pressocche' ininterrottamente sponsor negli ultimi vent'anni e che da ormai qualche tempo aveva iniziato a riposizionarsi. Attenzione al tentativo di Casini&C, parte del PDL e del PD di normalizzare tutto mentre invece i problemi del nostro Paese restano sul tappeto: la mancanza del pluralismo dell'informazione, i mille conflitti di interesse che caratterizzano il sistema economico italiano, la corruzione che e' un dato strutturale del sistema Italia e non un fatto sporadico, per citarne solo alcuni. Una volta attuati i provvedimenti necessari per rimettere a posto i conti dello Stato e approvata una nuova legge elettorale, e' giusto tornare a dare la parola agli elettori con nuove elezioni. Il voto popolare non puo' essere considerato un dettaglio.

1 commento:

  1. Sono daccordo, e' un'enorme cambiamento. Si e' passati dal governo di "nani e Ballerine" come definito da Di Pietro, a quello di tecnici e professori. Eppure a me premono di piu' i risultati e siccome i poteri ed il tempo di questo governo tecnico saranno limitati e' molto probbabile che esso si faccia portatore di tagli e ristrutturazioni anziche' delle profonde riforme necessarie. Allora io dico perche' l'IDV non si fa' voce di tagliare fortemente le spese militari ? come per i radicali si sono fatti voce della riforma carceraria vi e' bisogno in Italia di una voce politica che insista sulla riduzione delle forze armate e delle spese astronomiche esse comporatano e che non hanno posto nell'Italia tartassata di oggi. E' come scegliere tra' il burro e i cannoni, quando c'e' solo una fetta di pane da mangiare il primo si spalma sul pane, il secondo no.

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