Regno Unito, doverose dimissioni di un ministro

Liam Fox, ex ministro britannico

Liam Fox, esponente dell'ala piu' conservatrice del partito di David Cameron, due giorni fa si e' dimesso da ministro della difesa. La ragione delle sue dimissioni sono i viaggi in prima classe che Adam Werritty, amico e testimone di nozze di Fox, faceva per raggiungere il ministro in occasioni ufficiali. Viaggi quelli di Werritty spesati da un paio di societa' operanti nel settore dell'intelligence e da un miliardario legato al governo di Israele. La vicenda e' rimbalzata per giorni su

tutte le testate giornalistiche senza che queste si dividessero a secondo del loro orientamento politico: un ministro della difesa che consente ad un amico di accompagnarlo ad incontri ufficiali in giro per il mondo a spese di societa' che lavorano o vorrebbero lavorare con il governo e' da considerarsi "influenzabile" nelle scelte e decisioni a cui e' chiamato dal suo ruolo quindi e' giusto che faccia il famoso "passo indietro". E tutto cio' prima che la magistratura avviasse qualunque tipo di indagine. Vi immaginate in Italia quante dimissioni dovrebbero esserci da incarichi di governo se gli standard dell'opinione pubblica fossero simili a quelli del Regno Unito e se ci fosse un'informazione piu' libera e meno legata ai tanti interessi di questo o quel potentato economico? E come non pensare al caso di D'Alema di cui proprio ieri i giornali parlavano per essere indagato circa cinque voli gratuiti di cui avrebbe usufruito da parte di Viscardo e Riccardo Paganelli titolari della Rotkpof Aviation? "Abbiamo chiarito tutto", dicono i legali di D'Alema. Possiamo stare tranquilli allora, ciascuno al proprio posto, ben stretto.