Alcune forze politiche ed in primis Antonio Di Pietro hanno chiesto chiarezza in merito a possibili interferenze della Presidenza della Repubblica sulle indagini attualmente in corso riguardanti la trattativa tra settori dello stato e la mafia all'inizio degli anni '90.
Con quel "Io non ci sto" di scalfariana memoria pronunciato alcuni giorni fa, il Presidente della Repubblica lascia intendere che il capo dello Stato debba essere sopra qualunque tipo di sospetto e pertanto non soggetto a richieste di chiarimenti da parte dell'autorita' giudiziaria. Ora capiamo perche' e' tanta la smania di Berlusconi, e non solo, di diventare inquilino del Quirinale in un futuro prossimo.
Ma il presidente della Repubblica non e' la regina d'Inghilterra che infatti rappresenta la personificazione della monarchia costituzionale e delle sue leggi e pertanto secondo l'ordinamento britannico non e' processabile, con la sola eccezione di Carlo I, interrogato da un tribunale oltre 300 anni fa durante una rivolta civile.
Sarebbe bello ascoltare un capo dello Stato che si senta meno monarca e piu' rappresentante del suo popolo e pronto a rendere conto a questi in qualunque modo per fugare eventuali possibili dubbi circa il suo buon operato. Viva la Repubblica Italiana.
Con quel "Io non ci sto" di scalfariana memoria pronunciato alcuni giorni fa, il Presidente della Repubblica lascia intendere che il capo dello Stato debba essere sopra qualunque tipo di sospetto e pertanto non soggetto a richieste di chiarimenti da parte dell'autorita' giudiziaria. Ora capiamo perche' e' tanta la smania di Berlusconi, e non solo, di diventare inquilino del Quirinale in un futuro prossimo.
Ma il presidente della Repubblica non e' la regina d'Inghilterra che infatti rappresenta la personificazione della monarchia costituzionale e delle sue leggi e pertanto secondo l'ordinamento britannico non e' processabile, con la sola eccezione di Carlo I, interrogato da un tribunale oltre 300 anni fa durante una rivolta civile.
Sarebbe bello ascoltare un capo dello Stato che si senta meno monarca e piu' rappresentante del suo popolo e pronto a rendere conto a questi in qualunque modo per fugare eventuali possibili dubbi circa il suo buon operato. Viva la Repubblica Italiana.
Nessuno è al di sopra della legge. Va bene che in democrazia la volontà popolare è sovrana e sollevare qualche dubbio sulla condotta degli uomini dello stato nelle vicende mafia-stato degli anni 90 è legittimo, ma Napoletano fa il suo dovere di rappresentante supremo delle istituzioni: difende la credibilità dello Stato, in un momento in cui è attaccata da più parti. Poi, se ci sono elementi – e non ci sono - per dire che uomini dello Stato siano implicati in losche trattative con la mafia negli anni 90 e Napolitano cerca di coprire le indagini e di nascondere i fatti, questi sono tutti da dimostrare. C'è un limite a tutto. Usiamo il buon senso e il raziocinio. Non costruiamo teoremi sul nulla. L’infallibilità non è prerogativa umana: neanche della regina. Ma gli inglesi la professano per proteggere l’istituzione che è loro più cara, la monarchia; noi, invece, che non abbiamo senso dello Stato – più che altro lo Stato ci fa senso - ci divertiamo a dileggiarlo un giorno sì e l’altro pure. E’ forse per questo che il nostro paese non gode di buona reputazione? Ernesto Granese, Associazione Italiani del Sussex
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RispondiEliminaCiao Ernesto,
RispondiEliminaNessuno deve o puo' essere al di sopra della legge in un sistema democratico repubblicano. Concordo. E chiedere trasparenza nella condotta di tutte le cariche dello Stato e' legittimo. Avviene in Francia, negli Stati Uniti... l'idea secondo cui in un'Italia dove tutto va un po' male almeno va lasciato fuori, per definizione, il Capo dello Stato non credo che sia davvero utile allo Stato stesso. Sara' utile alle apparenze forse ma quelle dovrebbero interessarci ben poco. E pensare che l'Italia non gode di buona reputazione perche' un partito, un leader politico e/o dei semplici cittadini chiedano chiarezza sulla condotta del Quirinale non mi convince. L'Italia non gode di buona reputazione per altre ragioni, tante e tra queste: un tasso di corruzione a tutti i livelli dell'amministrazione statale che ci colloca fuori dall'Europa e cosi' vale per i nostri livelli di evasione fiscale. Queste due voci sommate superano i 200 miliardi di euro all'anno. Questi sono i motivi che ci fanno godere di una pessima reputazione, che tengono lontane le energie che vogliono creare impresa e lavoro, cacciando sempre piu' spesso la voglia di costruire di tantissimi giovani, e meno giovani se guardiamo le ultime statistiche, che vanno all'estero per costruirsi un futuro basato sul merito e sul rispetto delle regole come norma e non eccezione.
Forse penserai che ti ho risposto cambiando il tema della discussione ma, almeno dal mio punto di vista, cosi' non e'.